Potrebbe essere una svolta quella prospettata da Eli Lilly e dal suo farmaco contro l’Alzheimer. I risultati ottenuti durante lo studio di fase 3 sono positivi ed incoraggianti. Il farmaco ha infatti rallentato in modo significativo il decorso della malattia di Alzheimer sintomatica precoce.
Si tratta del farmaco donanemab, anticorpo monoclonale, studiato a lungo e che sta dando effetti positivi in persone con malattia di Alzheimer sintomatica precoce positiva per l’amiloide.
I pazienti sono suddivisi in due gruppi in base ai loro livelli di tau, un biomarcatore che predice la progressione della malattia. Nello specifico, un gruppo con livelli medio-bassi di tau e un gruppo con livelli alti di tau.
Tutti i partecipanti sono stati valutati per un periodo di 18 mesi utilizzando scale che misurano la capacità cognitiva e funzionale. Tra di esse l’Alzheimer’s Disease Rating Scale integrata (iADRS) e il Clinical Dementia Rating-Sum of Boxes (CDR-SB).
I risultati hanno mostrato che donanemab ha ridotto significativamente i livelli di placca amiloide, indipendentemente dallo stadio iniziale della malattia. La diminuzione media è dell’84% in 18 mesi rispetto a una riduzione dell’1% nel gruppo placebo. Inoltre, quasi la metà dei partecipanti trattati nelle fasi iniziali della malattia non ha mostrato progressione clinica dopo un anno.
Eli Lilly era alle prese con la richiesta da parte del presidente Joe Biden di calmierare i prezzi dei farmaci contro l’obesità. Nonostante l’importante scoperta, per colpa delle pressioni politiche il titolo della società è in calo.