Le prospettive dei consumatori sull’economia della zona euro nel prossimo anno non sono particolarmente ottimistiche, riflettendo una certa cautela riguardo alle aspettative di crescita. Tuttavia, gli esperti prevedono che i dati raccolti spingeranno la Bce a ridurre i tassi di interesse a giugno, soprattutto considerando la tendenza alla progressiva riduzione dei salari.
Secondo l’ultimo rapporto sulle aspettative dei consumatori pubblicato dalla BCE, il tasso mediano di inflazione percepita nei 12 mesi precedenti è sceso ulteriormente al 5,5%, segnando il quinto mese consecutivo di diminuzione rispetto al 6% registrato a gennaio. Allo stesso modo, la previsione sull’incremento dei prezzi nel prossimo anno è scesa dal 3,3% al 3,1%. Si tratta del livello più basso dall’inizio del conflitto tra Russia e Ucraina nel febbraio 2022. Le aspettative di inflazione per i prossimi tre anni sono rimaste stabili al 2,5%.
Per quanto riguarda il reddito, i consumatori si aspettano un aumento del reddito nominale all’1,4%, rispetto all’1,2% registrato a gennaio. Questo incremento è stato osservato in tutte le fasce d’età. Tuttavia, per quanto riguarda la spesa, la percezione di un aumento nei 12 mesi precedenti è diminuita ulteriormente al 6,4%, in linea con la tendenza dell’inflazione. Le aspettative di crescita della spesa nominale nel prossimo anno sono rimaste stabili al 3,7%.
Le stime sulla crescita economica nei prossimi 12 mesi rimangono stabili, ma negative, a -1,1%. Le aspettative per il tasso di disoccupazione, invece, restano invariate al 10,9%. I consumatori prevedono che il tasso di disoccupazione futuro sarà leggermente superiore al tasso attuale, indicando una percezione di stabilità nel mercato del lavoro.
Per quanto riguarda l’accesso all’alloggio e al credito, permane la fiducia nel settore immobiliare. Le aspettative sono di un aumento del prezzo delle case del 2,4% nel prossimo anno. Le previsioni per i tassi ipotecari a 12 mesi sono rimaste stabili al 5,1%. Anche se le famiglie a basso reddito si aspettano tassi ipotecari più elevati, la percentuale netta di famiglie che segnalano un inasprimento nell’accesso al credito è diminuita rispetto ai mesi precedenti, raggiungendo il livello più basso dall’inizio del 2022.