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Eni, risultati solidi nel primo trimestre

Eni chiude il primo trimestre con risultati solidi, nonostante la pressione sui prezzi del gas che hanno subito una significativa flessione rispetto all’anno precedente. L’Ebit proforma adjusted si attesta a 4,1 miliardi di euro, registrando un calo del 30%. L’utile netto adjusted è di 1,58 miliardi, in diminuzione del 46%. Nonostante ciò, Eni rivede al rialzo le previsioni annuali per l’Ebit proforma adjusted e il flusso di cassa adjusted. L’asticella è fissata a oltre 14 miliardi di euro. Il piano di buyback delle azioni proprie è incrementato del 45% rispetto alle previsioni iniziali.

Il CEO Claudio Descalzi commenta che nel primo trimestre del 2024 si è accelerato il processo di trasformazione del portafoglio. Particolare attenzione va alle piattaforme di crescita del valore sia nei settori tradizionali che in quelli legati alla transizione energetica. Grazie alle recenti acquisizioni e fusioni, Eni rafforzerà il suo settore di esplorazione e produzione. Conta di ampliare la sua presenza nei paesi OCSE e investendo in energie rinnovabili e retail.

Il settore di esplorazione e produzione ha conseguito un Ebit proforma adjusted di 3,32 miliardi grazie alla crescita della produzione e all’entrata a regime di nuovi giacimenti. Il comparto gas ha raggiunto un Ebit proforma adjusted di 0,33 miliardi, in linea con le aspettative. Il contributo di Enilive e Plenitude ha registrato un notevole aumento dei risultati, con un Ebit proforma adjusted di 0,42 miliardi.

Nel comparto della raffinazione, Eni ha registrato un Ebit proforma adjusted di 0,2 miliardi, sostenuto da margini remunerativi e dall’affidabilità degli impianti in Europa. Tuttavia, il settore della chimica ha riportato una perdita operativa a causa delle avverse condizioni macroeconomiche. Nonostante ciò, l’attenzione ottimizzazione dei costi ha permesso di migliorare i risultati su base sequenziale.

L’indebitamento ante IFRS 16 è aumentato di circa 3,3 miliardi. Questo principalmente a causa degli investimenti, del fabbisogno di circolante e del pagamento di dividendi e azioni proprie. Tuttavia, il leverage rimane ben all’interno degli obiettivi, nonostante l’acquisizione di Neptune Energy.

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