Il G20 ha preso una decisione importante sulla tassazione dei super-ricchi. Tuttavia, non è stata accettata la proposta di una tassa minima sui miliardari, come desiderato dal presidente del Brasile, Lula. Il vertice, che si è svolto a Rio de Janeiro il 18 e 19 novembre 2024, ha cambiato focus. Non si parla più tanto di tassazione dei giganti digitali, ma della fiscalità per gli ultra-ricchi. Questo cambiamento arriva in un periodo di crescente disuguaglianza economica a livello globale.
Tassazione progressiva per ridurre le disuguaglianze
Nel comunicato finale, i leader del G20 hanno sottolineato l’importanza della tassazione progressiva. Questo tipo di tassazione aiuta a ridurre le disuguaglianze economiche. Inoltre, rafforza la sostenibilità fiscale e favorisce la crescita. I Paesi partecipanti hanno dichiarato che questo approccio è fondamentale. Serve a sostenere le politiche di sviluppo ambiziose. L’obiettivo è promuovere una crescita forte, equilibrata e inclusiva.
I leader del G20 hanno anche apprezzato le riforme fiscali adottate recentemente da alcuni Paesi. Queste riforme sono ritenute essenziali per affrontare le disuguaglianze. Inoltre, sono utili per migliorare la mobilitazione delle risorse interne, che supportano gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs).
Stallo nella tassazione dei giganti digitali
Negli ultimi anni, il G20 ha cercato di concentrarsi sulla tassazione dei giganti digitali. Questo argomento era al centro dell’accordo OCSE/G20 sulla tassazione digitale del 2021. Tuttavia, la riforma è ora in stallo. Ci sono molte difficoltà nelle trattative internazionali. Un ostacolo significativo è la mancanza di consenso, in particolare da parte degli Stati Uniti. Nonostante l’apertura dell’amministrazione Biden, la situazione non si è risolta. Trump in passato ha espresso una forte opposizione verso accordi fiscali internazionali che penalizzano le imprese americane. Per questo motivo, diventa difficile trovare un accordo globale sulla tassazione digitale entro la fine del 2024. Questa scadenza è già stata posticipata diverse volte, prima a marzo, poi a giugno dello stesso anno.
Strategia fiscale per i super-ricchi
A causa di questo stallo sulla tassazione digitale, il G20 ha deciso di concentrare l’attenzione sugli ultra-ricchi. Il documento finale propone una nuova strategia fiscale. Essa prevede lo scambio di buone pratiche tra i Paesi. Inoltre, ci saranno meccanismi per contrastare l’elusione fiscale. Questo includerà la lotta contro l’uso di paradisi fiscali. Il G20 si impegna a garantire che le persone con patrimoni estremamente elevati siano tassate in modo equo. La sovranità fiscale dei singoli Paesi sarà rispettata, ma si lavorerà insieme per impedire l’elusione.
Durante il vertice, è stato citato il World Inequality Report 2022. Questo rapporto ha rivelato che l’1% più ricco della popolazione mondiale detiene oltre il 45% della ricchezza globale. Al contrario, la metà più povera controlla meno del 2%. Il rapporto ha anche evidenziato che molti ultra-ricchi utilizzano strumenti finanziari complessi. Questi strumenti permettono loro di ridurre al minimo il carico fiscale. Per questo motivo, il G20 auspica una maggiore cooperazione internazionale. L’obiettivo è prevenire le lacune legislative che potrebbero permettere ai ricchi di spostare capitali da un Paese all’altro.
Cooperazione Fiscale Globale: Un Nuovo Passo
Un altro importante sviluppo emerso dal vertice riguarda la cooperazione fiscale internazionale. Per la prima volta, il G20 ha discusso la proposta di una Convenzione Quadro delle Nazioni Unite. Questa proposta mira a creare un quadro normativo globale per coordinare le politiche fiscali. La cooperazione fiscale globale è vista come un modo per affrontare le disuguaglianze economiche. Il G20 ha dichiarato che la cooperazione deve essere inclusiva ed efficace. L’obiettivo è raggiungere un ampio consenso e massimizzare le sinergie tra i vari forum internazionali. La proposta prevede anche di evitare duplicazioni di sforzi tra gli organismi già esistenti.