La Germania sta affrontando una crisi nel settore automobilistico, innescata dalla transizione verso i veicoli elettrici, con l’obiettivo di eliminare i motori a combustione entro il 2035. Sebbene Volkswagen (VW) sia al centro dell’attenzione, gli esperti avvertono che questo problema potrebbe estendersi ad altri settori industriali. Marcel Fratzscher, presidente dell’Istituto Tedesco per la Ricerca Economica (DIW), sottolinea che molte aziende, inclusa VW, non sono riuscite ad adattarsi ai cambiamenti dell’economia, rimanendo indietro rispetto alla trasformazione necessaria.
Fratzscher avverte che la sfida non riguarda solo l’industria automobilistica, ma anche settori come la meccanica, il farmaceutico e il chimico. Basf, il gigante chimico mondiale, sta considerando licenziamenti e lo spostamento della produzione all’estero. Questo a causa dei costi energetici in aumento e della complessità burocratica in Germania.
Le aziende tedesche, che già producono in paesi come Cina e India, stanno affrontando difficoltà crescenti. La causa è da ricercare nelle sovvenzioni cinesi e nel divario nei costi del lavoro. Il DIW prevede una stagnazione dell’economia tedesca nel 2024, seguita da una graduale ripresa. Tuttavia, la domanda di veicoli elettrici rimane debole, ostacolata dalla mancanza di investimenti nelle infrastrutture necessarie.
Fratzscher mantiene comunque un certo ottimismo, affermando che le grandi imprese tedesche hanno una lunga storia di innovazione e adattamento. Egli sostiene che, piuttosto che affidarsi a interventi governativi, le aziende devono trasformarsi per investire in nuove tecnologie. Sarebbe possibile attraverso un processo di “selezione naturale” che favorirà lo sviluppo economico a lungo termine. Questa trasformazione è vista come parte di un ricambio generazionale che coinvolge non solo la Germania, ma l’intera Europa, richiedendo ingenti investimenti nei prossimi cinque anni.
Le conseguenze sociali e politiche di questi cambiamenti sono però una preoccupazione crescente, soprattutto in vista dei sacrifici e dei licenziamenti che potrebbero derivarne. Il successo dei partiti estremisti nelle recenti elezioni regionali riflette un malcontento che potrebbe influenzare il voto federale del prossimo anno.