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Hotel sempre di meno, crescita strutture extra-alberghiere

Il panorama dell’ospitalità in Italia sta subendo una profonda trasformazione. Da un lato, si registra un calo degli hotel, soprattutto quelli a una, due e tre stelle. Dall’altro lato, c’è un netto incremento dei quattro e cinque stelle. Tuttavia, questi ultimi rappresentano ancora meno di un quarto del mercato complessivo. Di fatto, il settore sta evolvendo verso una maggiore qualità a scapito della quantità. Inoltre, si assiste a una frammentazione dell’ospitalità. Questo comporta una crescita significativa delle strutture extra-alberghiere, come gli appartamenti in affitto breve e i B&B. Questa tendenza è stata evidenziata da un’analisi di World Capital Group, che sarà presentata oggi a Roma.

I numeri
Dal 2018, le strutture ricettive in Italia sono aumentate del 6,2%. Hanno raggiunto un totale di 229.531 unità. Questo numero include sia gli hotel che le altre strutture, come residence e offerte extra-alberghiere. Tuttavia, gli alberghi rappresentano solo il 12,7% del totale, con un calo del 2,8%. Anche se gli hotel a 4 e 5 stelle non raggiungono il 25% delle strutture complessive, la loro crescita è stata significativa.

Dal 2018, infatti, i 4 stelle sono aumentati dell’8%. Nel contempo, i 5 stelle hanno registrato un impressionante +32%. Al contrario, gli hotel a una, due e tre stelle (che coprono rispettivamente il 13%, 17% e 51% del mercato) sono in diminuzione. Più precisamente, le strutture a una stella sono calate del 13%. Quelle a due stelle hanno registrato un -11% e quelle a tre stelle un -2%. In sintesi, il mercato dell’hôtellerie in Italia sta cambiando rapidamente. Questo processo ha subito un’accelerazione soprattutto dopo la pandemia. Essa ha colpito duramente molte realtà datate e a conduzione familiare.

Con il ritorno alla normalità, la carenza di personale in tutti i reparti ha messo sotto pressione le strutture alberghiere. Nel frattempo, le aspettative dei clienti sono cresciute. Esse sono state influenzate anche dalle recensioni online. Contemporaneamente, il turismo di lusso è esploso. Molti operatori hanno avviato un rebranding delle loro strutture. Ciò è avvenuto non solo nelle grandi città, ma anche nelle località turistiche più richieste. Inoltre, la rigenerazione urbana ha favorito la crescita di grandi brand dell’hôtellerie. Alcuni di questi hanno debuttato per la prima volta in Italia.

Milano e Roma
Milano si distingue per una crescita notevole nel settore. Rispetto al 2018, la città ha registrato un incremento del 63% nel numero di strutture. Ha anche visto un aumento del 9% nel numero di camere. Questo dimostra come Milano sia diventata un polo d’attrazione per gli operatori alberghieri. Attualmente, questi possiedono il 44% del patrimonio alberghiero della città. Il valore totale degli asset alberghieri a Milano è di 8,5 miliardi di euro. Di questi, 3,1 miliardi sono nelle mani di operatori alberghieri e 2,8 miliardi appartengono a investitori locali.

Anche Roma mostra un trend positivo. La capitale ha visto un aumento del 40% nel numero di strutture. Inoltre, ha registrato un incremento dell’1,5% nel numero di camere. Roma conferma la sua attrattiva per gli operatori alberghieri. Questi detengono oltre il 40% del patrimonio alberghiero, sia in termini di strutture che di camere. Il valore complessivo del patrimonio immobiliare alberghiero a Roma si attesta a 17,5 miliardi di euro. Ciò consolida ulteriormente il ruolo della città come uno dei principali poli turistici e alberghieri d’Italia.

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