Nel primo trimestre dell’anno, le banche italiane hanno mantenuto sostanzialmente stabili i criteri di concessione dei prestiti. Tuttavia, a seguito delle restrizioni imposte dalla Banca Centrale Europea (BCE) in passato, si è osservato un nuovo declino della domanda da parte delle imprese e una significativa riduzione della richiesta di mutui da parte delle famiglie, che invece stanno richiedendo più finanziamenti per il consumo.
Questo quadro è emerso dall’indagine condotta dalla Banca d’Italia nel contesto del sondaggio trimestrale condotto da BCE ed Eurosistema (Bank Lending Survey). Le condizioni generali per i finanziamenti alle imprese sono state leggermente irrigidite. Principalmente attraverso un aumento dei tassi di interesse sui prestiti e un ampliamento dei margini sui finanziamenti destinati a clienti considerati più rischiosi.
Per quanto riguarda i prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, i criteri di offerta sono rimasti stabili, con un aumento marginale del rischio compensato dalla maggiore pressione competitiva tra le banche, portando a condizioni più favorevoli per i mutuatari. Tuttavia, le politiche di offerta per il credito al consumo sono diventate complessivamente più restrittive.
Per il secondo trimestre, le banche prevedono un leggero allentamento dei criteri di offerta per i prestiti alle imprese non finanziarie. Si prevede che rimangano stabili per i prestiti alle famiglie. Nel frattempo, la domanda di credito da parte delle imprese continua a diminuire per il quinto trimestre consecutivo. Ciò riflette un maggiore ricorso all’autofinanziamento e un minor bisogno di investimenti a causa dei tassi di interesse elevati.
Anche la domanda di mutui per l’acquisto di abitazioni è diminuita in modo significativo, mentre è aumentata la domanda per scopi di consumo. Tuttavia, si prevede che la domanda complessiva di finanziamenti rimanga stabile nel trimestre in corso.
Secondo l’indagine della Banca d’Italia, le condizioni di finanziamento delle banche sono migliorate. Questo soprattutto per quanto riguarda l’accesso ai titoli di debito e, in misura minore, ai depositi a lungo termine. Tuttavia, le operazioni di rimborso della terza tranche dei finanziamenti ultra agevolati della BCE hanno contribuito a peggiorare le condizioni di finanziamento delle banche, un effetto che potrebbe protrarsi nei prossimi sei mesi.
Le decisioni sui tassi di interesse della BCE hanno avuto un impatto positivo sulla redditività complessiva degli intermediari, ma si prevede che tale impatto diventi negativo nei prossimi sei mesi.