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Orange economy, la rivoluzione Made in Italy

L’Orange Economy rappresenta una trasformazione profonda nell’economia globale, passando da un modello economico speculativo a uno incentrato sulla cultura e la creatività. Questo cambiamento non solo riflette un’evoluzione nelle dinamiche economiche, ma segna anche una crescente valorizzazione delle attività creative e culturali come motori essenziali di sviluppo. Un esempio emblematico di questo fenomeno è il Made in Italy, che incarna perfettamente una produzione industriale basata sulla creatività e sull’arte.

L’Impatti Globale dell’Orange Economy

A livello mondiale, l’Orange Economy sta emergendo come un settore economico fondamentale, apportando un contributo significativo al PIL di numerosi paesi. Secondo un rapporto della Banca Interamericana di Sviluppo, l’Orange Economy rappresenta oltre il 10% del PIL globale e continua a crescere a un ritmo costante. Questo settore non si limita alle arti visive e performative tradizionali, ma abbraccia anche industrie creative in espansione come il design, la pubblicità e i media digitali.

In Italia, l’Orange Economy trova una delle sue espressioni più significative nel “Made in Italy”. Le industrie creative italiane non solo esaltano il patrimonio culturale del paese, ma costituiscono anche un pilastro cruciale dell’economia. Dati di Symbola del 2018 mostrano che questo settore contribuisce al 6% del PIL nazionale, pari a circa 90 miliardi di euro. Le regioni del Nord-Est, in particolare, sono molto attive nel promuovere l’artigianato e la manifattura di alta qualità, rinomati in tutto il mondo per il loro design distintivo e la loro estetica raffinata.

Esempi di Successo e Innovazione del Made in Italy

Un esempio concreto dell’impatto dell’Orange Economy in Italia è rappresentato dal progetto O-City, finanziato dal programma europeo Erasmus+. Questo progetto coinvolge università, fondazioni e aziende italiane e punta a valorizzare il patrimonio culturale attraverso una piattaforma digitale all’avanguardia. O-City non solo aumenta la visibilità dei monumenti storici e dei musei italiani, ma promuove anche l’economia creativa tramite contenuti multimediali come fotografie, video e fumetti. Questo contribuisce a una crescita economica sostenibile basata sulla cultura.

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