Dopo anni di segnali preoccupanti, ora è ufficiale: Tupperware, la multinazionale americana nota per i suoi celebri contenitori di plastica, è sull’orlo del fallimento. La società ha comunicato di aver avviato volontariamente la procedura di bancarotta presso il Tribunale fallimentare degli Stati Uniti per il Distretto del Delaware, ricorrendo al cosiddetto “Chapter 11”, una sezione della legge fallimentare statunitense.
Il declino di Tupperware
Un crollo difficile da immaginare, vista la lunga storia dell’azienda, fondata nel 1946, e la diffusione capillare dei suoi prodotti nelle case di tutto il mondo. Tuttavia, questa crisi non è improvvisa. Dal terzo trimestre del 2021, dopo un breve recupero post-pandemia, le vendite di Tupperware sono crollate per sei trimestri consecutivi.
Laurie Ann Goldman, presidente e CEO di Tupperware, ha dichiarato in una nota ufficiale che la difficile situazione economica globale ha gravemente compromesso la solidità finanziaria dell’azienda. “Dopo aver esplorato diverse opzioni strategiche, abbiamo concluso che questa è la via migliore. Il Chapter 11 ci offre la flessibilità necessaria per proseguire con la trasformazione di Tupperware in un’azienda digitale e tecnologicamente avanzata, in grado di servire al meglio i nostri stakeholder”.
Prospettive future
Nell’ambito di questa riorganizzazione, Tupperware cercherà l’approvazione del tribunale per facilitare un processo di vendita dell’azienda, con l’obiettivo di proteggere il suo marchio storico e completare la transizione verso un’impresa digitale. Durante il processo, l’azienda intende continuare a pagare stipendi e benefit ai dipendenti, oltre a garantire il pagamento di fornitori e venditori per i beni e i servizi forniti a partire dalla data di presentazione della richiesta.
Dati finanziari
Secondo quanto riportato da Reuters, Tupperware ha dichiarato di avere beni per un valore compreso tra 500 milioni e 1 miliardo di dollari, mentre le sue passività, inclusi debiti e capitale, ammontano a una cifra compresa tra 1 e 10 miliardi di dollari. Tra i creditori figurano tra 50.000 e 100.000 soggetti.
Differenza tra Capitolo 11 e Capitolo 7 della legge fallimentare
È importante fare chiarezza sulla procedura fallimentare adottata. Il Capitolo 11, cui ha fatto ricorso Tupperware, non implica una liquidazione immediata dei beni, ma una riorganizzazione aziendale con l’obiettivo di rendere l’impresa nuovamente solvibile. Si tratta di una procedura simile all’amministrazione straordinaria italiana. Tuttavia, il giudice potrebbe decidere di convertire il Capitolo 11 in Capitolo 7, che invece prevede la liquidazione dei beni, se ritiene che non ci siano le condizioni per una ripresa sostenibile.