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Vodafone e Swisscom, si avvicina l’incredibile fusione

Nel panorama delle telecomunicazioni, un’improvvisa svolta ha catturato l’attenzione di operatori e osservatori del settore. Vodafone, nota compagnia britannica, sembra aver individuato il compratore ideale per la cessione della sua controllata italiana. Tuttavia, la sorpresa non è legata a Iliad, che già lo scorso dicembre aveva presentato un’offerta di fusione, bensì al colosso svizzero Swisscom, noto in Italia per il suo marchio Fastweb.

In un comunicato ufficiale rilasciato oggi, Swisscom ha confermato di aver raggiunto un accordo preliminare con Vodafone per l’acquisto di Vodafone Italia al prezzo di 8 miliardi di euro, calcolato sulla base di cash e debiti esclusi. L’operazione, se completata, comporterebbe la fusione tra Vodafone Italia e Fastweb, la controllata di Swisscom nel nostro paese.

Secondo quanto dichiarato da Swisscom, la fusione consentirebbe di combinare infrastrutture mobili e fisse di alta qualità, competenze e capacità complementari, dando vita a un’azienda convergente leader di settore. Tale operazione porterebbe ad una struttura dei costi più efficiente e ad un significativo potenziale di sinergie, creando valore per tutti gli stakeholder coinvolti.

L’annuncio ha rappresentato anche una sorta di stoccata a Iliad. Vodafone, infatti, ha rifiutato l’offerta precedente di Iliad del valore di 10,5 miliardi di euro, poiché riteneva che la proposta di fusione con Swisscom offrisse la migliore combinazione di creazione di valore, proventi anticipati in contanti e certezza della transazione per gli azionisti.

Per Swisscom, l’eventuale acquisizione di Vodafone Italia potrebbe rappresentare un’opportunità per accrescere il valore e il cashflow aziendale, mantenendo al contempo un rating aziendale di almeno “A” e avendo un impatto positivo sulla politica dei dividendi. La società si attende che questa transazione sia in grado di contribuire al raggiungimento dei suoi obiettivi strategici a lungo termine e di creare valore per gli investitori.

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