Il cambiamento e l’innovazione sono due aspetti fondamentali per la gestione aziendale, e questo Francesco Di Rosa lo sa bene. Siamo stati invitati presso la sua pasticceria a Giugliano, in provincia di Napoli, per assistere allo storico cambio di insegna. Abbiamo approfittato per fargli qualche domanda, anche per capire il punto di vista di quello che è ormai a tutti gli effetti un grande imprenditore. Di seguito riportiamo l’intervista scritta.
Cosa significa per te aver cambiato l’insegna che ha accompagnato l’immagine della tua pasticceria per molti anni?
“Per me aver cambiato l’insegna significa aver rincorso il mio obiettivo. Io praticamente sono sempre andato avanti per obiettivo. Non mi sono mai fossilizzato sulle persone e sulle cose, e in questo caso ho dato ancora più forza alla mia mentalità. L’insegna che avevo era un’insegna che ai tempi che è stata messa andava bene. Intanto l’obiettivo si è evoluto, è andato avanti, si è modernizzato e a questo punto ci voleva un’insegna che rispecchiasse l’obiettivo ad oggi.”
Quanto ci tieni al cambiamento e all’innovazione?
“Al cambiamento e all’innovazione ci tengo tanto perchè il mondo va avanti. L’evoluzione ormai, con internet, è diventata quotidiana, neanche più periodica. Pertanto io ci tengo molto perchè mi fa sentire forte, mi fa sentire vivo e anche chi mi vede da fuori capisce che la mia attività si innova, è un’attività seguita e quindi evolve.”
Quali sono stati gli ultimi cambiamenti (oltre all’insegna) che hai attuato alla tua attività?
“L’ultimo cambiamento radicale, prima dell’insegna, è un cambiamento che non è stato di immagine. Questo cambiamento mi ha aiutato a progredire nell’attività. Ho digitalizzato tutta l’attività. Sono riuscito a tenere tutto a portata di click. Con l’aiuto di un programmatore abbiamo messo tutto su pc, partendo dai magazzini, passando alla gestione merce, alla gestione HACCP, alla gestione dei lotti di produzione, alla gestione della tracciabilità dei prodotti. Tutto questo riesco a gestirlo da un computer a distanza. Così facendo riesco a tenere tutto sotto controllo ed in qualsiasi momento della giornata, in qualsiasi ‘parte del mondo’ in cui sono riesco a tenere tutto a portata di mano.”
Come coinvolgi e motivi i collaboratori durante i periodi di cambiamento e trasformazione?
“Io parto dal presupposto che se la mia attività deve andare avanti, deve passare per innovazioni e cambiamenti. Ovviamente io sono sempre aperto con i collaboratori. Spiego, motivo, li emoziono con quello che sarà il cambiamento. Sicuramente il mio effetto non sarà performante su tutti. Qualcuno lo accetta da subito, qualcuno lo fa con più fatica perchè magari è abituato ad un lavoro più statico e può stressarsi al cambiamento. Ma anche quello per me diventa un obiettivo, perchè motivare le persone secondo me fa parte di evoluzione ed è indispensabile per saper portare avanti un’attività e saper gestire tanti collaboratori.”
Come misuri e valuti l’efficacia dei cambiamenti implementati?
“Lo faccio confrontandomi con le altre realtà, con le altre persone, confrontandomi con colleghi. Sparo, poi mi giro intorno, capisco se ho sbagliato qualcosa perchè sicuramente ho sbagliato qualcosa. Su quello che non ho sbagliato faccio leva e cerco di ribaltare quello che ho sbagliato. La cosa fondamentale è dunque il confronto.”
Come ti accorgi che c’è bisogno di cambiamenti in un determinato settore della tua attività?
“Partiamo dal presupposto che non si può fare un cambiamento al giorno, perchè ti avvali di persone, ti avvali di cose e tutto ciò ha un costo, va gestito e bisogna saperlo fare. Quindi faccio un cambiamento, imparo a gestirlo, imparo a tenerlo sotto controllo. Nel momento in cui ho padronanza del cambiamento, ne faccio un altro. Se parliamo, come in questo caso, dell’insegna, ovviamente non c’è niente da gestire, ha soltanto un costo, è stata fatta. Il prossimo obiettivo sarà un cambiamento economico? Appena sarò pronto ne faccio un altro.”