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Inps, la spesa per le pensioni sfiora i 270 miliardi a causa dell’inflazione

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Nel 2023, l’INPS ha raccolto 214,6 miliardi di euro, con un aumento del 4% rispetto all’anno precedente, principalmente grazie a più assunzioni e un maggiore controllo delle entrate. Anche la spesa pensionistica è cresciuta, raggiungendo quasi i 270 miliardi di euro. Complessivamente, le entrate sono aumentate del 4,43%, mentre i pagamenti sono cresciuti del 7,36%, influenzati dall’8,1% di adeguamenti all’inflazione.

La spesa per prestazioni istituzionali ha toccato i 317 miliardi di euro, con 17,8 milioni di pensioni erogate e 3,6 milioni di prestazioni per invalidità. L’INPS ha assunto 4.791 dipendenti, portando il totale a 26.712, con un aumento del 14,63%. Le iniziative per promuovere l’occupazione e combattere l’evasione contributiva hanno prodotto un aumento del 4% nei contributi, raggiungendo i 214,6 miliardi di euro.

La tecnologia ha semplificato l’accesso ai servizi online, con un notevole aumento degli utenti, inclusi anziani. L’introduzione dell’Intelligenza Artificiale ha migliorato l’efficienza individuale dell’11,5%. Il DG dell’INPS, Vincenzo Caridi, ha evidenziato l’impegno nel servire i cittadini e innovare il welfare pubblico, grazie anche al PNRR. In conclusione, i dati dell’INPS riflettono una crescita significativa e un impegno costante per garantire servizi efficienti e accessibili, con una forte attenzione alla digitalizzazione e all’innovazione tecnologica.


L’INPS ha continuato a investire nella sua infrastruttura tecnologica per migliorare l’accesso e l’efficienza dei servizi offerti ai cittadini. L’adozione di strumenti come l’Intelligenza Artificiale ha notevolmente ottimizzato il processo decisionale e la gestione delle richieste, portando a un aumento dell’11,5% nell’efficienza individuale rispetto allo standard. Questi sforzi hanno consentito un notevole incremento del numero di utenti che hanno utilizzato i servizi online, inclusi molti anziani, evidenziando un maggiore accesso alle risorse digitali offerte dall’INPS e una maggiore inclusione digitale nella popolazione italiana.

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